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Vuoi interagire efficacemente con i tuoi clienti e comunicare sul tuo sito web, sulla tua brochure, attraverso il tuo CV, generando nei tuoi interlocutori e lettori una prima buona impressione, un sentimento di fiducia e credibilità?
In questo articolo desidero raccontarti perché, secondo la mia esperienza, è importante farlo. Quello che imparerai in questo articolo ti aiuterà a raggiungere importanti risultati: la fiducia dei tuoi lettori, più visitatori, maggiori condivisioni, un passaparola positivo online e offline.
Partiamo!
Sentivo che mancava qualcosa. E l’ho trovato.
Howard Gardner, professore presso la Harvard University, nel 1987, ha dimostrato che esistono diversi tipi di intelligenza.
Nel 1990, i professori Peter Salovey e John D. Mayer, scrissero un articolo intitolato “Emotional intelligence”.
“L’intelligenza emotiva è un aspetto dell’intelligenza legato alla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni”.
Wikipedia
Nel 1995 lo psicologo e scrittore Daniel Goleman, offre il suo contributo sull’argomento, nel libro “Emotional Intelligence”, tradotto nel 1997 in italiano “Intelligenza emotiva, che cos’è e perché può renderci felici”.
Mihály Csíkszentmihályi, psicologo ungherese, ha dimostrato che senza emozione l’apprendimento non ha luogo.
Zig Ziglar, scrittore e speaker motivazionale statunitense, disse: “Logic makes people think, and emotions make people act.”
Secondo alcuni studiosi, le emozioni sono alla base della condivisione dei contenuti sul web.
E’ innegabile, le emozioni sono ormai un elemento presente e rilevante nella vita e nel business.
Ma a distanza di anni e alla luce di svariati studi, a scuola e all’università si continua ad educare la mente e non il cuore.
Trovare il proprio modo di comunicare.
Oggi esistono prodotti, servizi, informazioni di ogni genere che soddisfano un’infinita varietà di bisogni e desideri. Ma solo alcuni di essi hanno veramente successo.
Seth Godin, guru del marketing, nel suo famoso libro La mucca viola, ci offre un messaggio molto forte a riguardo: “il leader è tale perchè ha fatto qualcosa di straordinario, e lo straordinario, una volta fatto, perde la sua straordinarietà e diventa ordinario”.
Rischiate e siate straordinari. Ma cosa significa?
Abbiamo a disposizione strumenti di ogni genere, ma questi strumenti da soli, non possono portarci al successo. Dobbiamo metterci del nostro. Dobbiamo fare cose straordinarie e di qualità.
Così un giorno mi sono fatta alcune domande:
- – quali esperienze mi hanno emozionato e hanno cambiato la mia vita?
- – quali esperienze vissute insieme ad altre persone, ricorderò per sempre?
- – quali esperienze per le quali ho speso tempo e denaro, rimarranno impresse nella mia memoria?
Mi sono chiesta, nella comunicazione aziendale, nelle relazioni interpersonali, nei rapporti commerciali, nella promozione di un prodotto o di un servizio, nella realizzazione di un sito web, nella creazione di una landing page o nelle pagine di un blog, qual è il comune denominatore per il successo? Molto probabilmente un equilibrato utilizzo di cervello e cuore.
La comunicazione efficace è complessa.
È evidente che le variabili che influenzano un’interazione sono moltissime. Negli ultimi anni, esperti e grandi multinazionali hanno ridato importanza all’intelligenza emotiva. Ma c’è molto di più. Le parole che usiamo, il nostro personale approccio al mondo, i valori in cui crediamo, la comunicazione non verbale, il contesto in cui ci troviamo. Tutto concorre, tutto influenza in qualche modo le nostre interazioni.
3 passaggi fondamentali per comunicare in modo efficace, utilizzando cervello e cuore.
UNO – Simon Sinek, esperto di business e ideatore del concetto del “Cerchio d’Oro”, in un intervento su TED, intitolato “How great leaders inspire action”, espone la sua teoria secondo la quale: “Le persone non comprano ciò che fai, comprano il perché lo fai, comprano il motivo”.
In un mondo in cui la maggior parte delle persone e delle aziende mette al centro della propria comunicazione “cosa” fa, lo fa seguire da “come” lo fa, e infine, talvolta, dichiara “perchè” lo fa, Sinek dimostra, facendo riferimento alla biologia del nostro cervello, che la capacità di persuasione e di leadership aumenta se il processo “cosa-come-perché” viene capovolto. Il suggerimento che dà è quindi quello di invertire il processo in “perché-come-cosa” per ottenere un migliore impatto sul pubblico.
Una domanda fondamentale per il successo della tua attività o azienda è quindi la seguente: qual è il tuo Perché?
Nel momento in cui dobbiamo spiegare sinceramente a un’altra persona o a un pubblico Perchè facciamo quello che facciamo, dobbiamo scavare un po’ dentro noi stessi, dobbiamo scoprirci. E a volte questo può intimorire. Ma una volta individuato il perchè, una volta individuata la causa, avrai posto delle solide basi per un successo duraturo.
DUE. La chiarezza dell’esposizione del tuo “perché-come-cosa” e la linearità del racconto non bastano, se non si riesce a coinvolgere anche la sfera emotiva.
E’ necessario ascoltare e far parlare il proprio vero Sè.
Immagino cosa starai pensando in questo momento, ma considera i diversi lati positivi:
- – comunicare con il cuore è coerente, perché come esseri umani, siamo fatti di due emisferi, siamo fatti di cervello e di cuore. Perchè escluderlo e precludersi delle opportunità?
- – comunicare con il cuore è etico, una comunicazione onesta, utile e congruente arriva al cuore di chi ascolta. E fa bene a tutti.
- – comunicare con il cuore genera fiducia, le persone percepiscono le comunicazioni e i comportamenti corretti e trasparenti. Le persone acquistano prodotti e servizi da persone di cui si fidano. Sì, anche tu, ti comporti così!
Spesso è questione di rompere il ghiaccio. Altre volte è questione di allenamento. Ritagliati del tempo, allontana i pensieri inutili, concentrati. Ti assicuro che una volta fatto, un misto di consapevolezza, soddisfazione e benessere ti avvolgerà, tutto sarà più chiaro e di conseguenza lo sarà per il tuo pubblico.
To make the right choices in life, you have to get in touch with your soul. To do this, you need to experience solitude…because in the silence you hear the truth and know the solutions.
Deepak Chopra
TRE. Ciro Imparato, psicologo, doppiatore, attore e scrittore italiano, che ho avuto l’onore di conoscere, disse che “la comunicazione che funziona è fatta di un insieme di voce, movimenti, emozioni, parole e argomenti, messi insieme in una maniera indivisibile, in una maniera indissolubile per creare in noi un senso di benessere assoluto mentre parliamo”.
Parlare e scrivere, utilizzando in modo equilibrato cervello e cuore, genera prima di tutto in noi un senso di benessere.
E questo senso di benessere che proveremo, sarà lo stesso che trasmetteremo inevitabilmente a chi ci ascolta e ci legge. Un po’ come quando al telefono parliamo con il sorriso o senza…anche se l’interlocutore non ci vede, lo sente, lo percepisce.
Ricapitolando:
– Rispondi alla domanda: Perchè fai quello che vuoi fare? Per farlo, coinvolgi anche la tua sfera emotiva, attingi al tuo vero Sé.
– Comunica utilizzando in maniera coerente e sinergica voce, movimenti, emozioni, parole e argomenti. Creerai benessere in te e lo trasmetterai anche a chi ti ascolta e ti legge.
– Siamo esseri unici e insostituibili. Ognuno può fare la differenza. E bisogna credere di poterlo fare (previo possedimento delle giuste competenze!).
– Prendi coscienza del tipo di comunicazione che stai utilizzando e, se necessario, apporta dei cambiamenti.
In questo modo si potranno raggiungere importanti risultati: la fiducia dei lettori, più visitatori, maggiori condivisioni, un passaparola positivo online e offline.
Buon lavoro!
Qualunque cosa tu faccia, falla bene.
Abraham Lincoln
P.S.
Dale Carnegie, nel suo best seller “Come trattare gli altri e farseli amici”, insegna che “per una persona il suo nome è il suono più importante e più dolce in qualsivoglia lingua”.
E proprio per questo che qui sotto troverai l’audio con la corretta pronuncia del nome dello psicologo ungherese, Mihály Csíkszentmihályi, di cui ho accennato all’inizio dell’articolo e di cui parlerò in futuro (Mihály Csíkszentmihályi >>> Me-high Cheek-sent-me-high)! 😉
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