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Hai deciso di dare una svolta alla tua vita professionale diventando imprenditore? Oppure lo sei già, ma non sei completamente soddisfatto e senti che non lo sono neanche i tuoi collaboratori? In questo articolo parlerò di nuovi approcci al successo, di responsabilità e di Brunello Cucinelli, imprenditore artigiano, con un’azienda di prestigio mondiale e una visione, quella del Bene supremo.

Buona Giornata Mondiale dell’Imprenditore!

 

Condividerò con te alcune idee, deciderai tu se lasciarti ispirare. La storia di una Persona umile e di successo ti indicherà una possibile via, deciderai tu se sceglierla e prenderla da esempio.

Se digiti su Google “come diventare imprenditore di successo” otterrai quasi 700.000 risultati. Guide, regole, caratteristiche, abitudini, test che rivelano il tuo grado di imprenditorialità e chi più ne ha più ne metta.

Ma cosa significa “imprenditore di successo”?

 

Il successo non è la chiave della felicità.

La felicità è la chiave del successo. Se ami quello che fai, avrai successo senza ombra di dubbio.

Albert Schweitzer

Credo esistano innumerevoli tipologie di imprenditori e tipologie di successo. Ma cercherò di fare qualche distinzione…

Si può essere più focalizzati su singoli aspetti, sul fatturato, sulle materie prime, sull’organizzazione, sulla sostenibilità ambientale, sulla ricerca e l’innovazione, sull’immagine aziendale, sulla reputazione online, sull’etica, sulle persone che collaborano in azienda, oppure sul Bene supremo.

Si può essere concentrati sul presente senza preoccuparsi del futuro, oppure si può proteggere quello che di buono esiste, assicurandone la continuità nel tempo.

Gli imprenditori che prestano attenzione a tutti questi aspetti non sono ancora molti in Italia, ma la buona notizia è che esistono e dalle loro azioni possiamo imparare tanto, tutti!

Sono imprenditori che scelgono di mettere le Persone al centro (anche se può sembrare una frase fatta). Lo fanno quotidianamente e ottengono gratificazioni e risultati per se stessi e per le persone che hanno la fortuna di lavorare e crescere al loro fianco.

 

Nessuno può vivere una vita felice se piega ogni cosa ai suoi propositi. Vivi per gli altri se vuoi vivere per te stesso.

Seneca

 

Ho sempre apprezzato e condiviso la filosofia win-win, ma durante il mio percorso da dipendente l’ho vissuta ben poche volte sulla mia pelle.

E col tempo, ho preso coscienza del fatto che credevo in altro, che era possibile cambiare e migliorare, che in un contesto diverso avrei potuto essere più performante e più di aiuto al prossimo.

Un libro che hanno regalato a mio marito e che inevitabilmente è finito tra le mie mani, Più dai più hai, scritto da Adam Grant, giovane e brillante docente della Wharton School of the University of Pennsylvania, mi ha dato la conferma che esisteva un altro schema per potersi realizzare e avere successo. Da liberi professionisti, così come in azienda. 

Un approccio rivoluzionario, che non crea divisioni, che conduce a un risultato pieno e senza compromessi, che si riflette positivamente sulle persone che ci stanno attorno, che coinvolge e non esclude.

Diventare imprenditrice di me stessa è stata una scelta coraggiosa e, oggi, dopo più di 3 anni di partita iva, ringrazio per quelle esperienze che mi hanno portato ad essere la libera professionista che sono oggi.

 

Diventare imprenditori di se stessi è una scelta coraggiosa, di responsabilità, ottimismo ed entusiasmo. 

Lasciati ispirare da un uomo con un sogno e una grande visione. Brunello Cucinelli, imprenditore artigiano che con equilibrio e armonia riesce a condurre un’azienda che esporta in tutto il mondo.

Quando ho scoperto Brunello Cucinelli, la prima cosa che mi ha colpito è stata la voce di menù sul suo sito web: Umane risorse. Un piccolo dettaglio, che racchiude una grande filosofia.

Oggi è conosciuto come il re del cashmere, ma è partito dalla campagna umbra. E ad averlo spinto e sostenuto in questi anni è stata l’immagine del padre, che da quando aveva cominciato a lavorare in fabbrica, tornava a casa infelice.

Così racconta: “Ho sempre coltivato un sogno, quello di un lavoro utile per un obiettivo importante. Sentivo che il profitto da solo non bastava e che doveva essere ricercato un fine più alto, collettivo. Ho capito che a fianco del bene economico si pone il bene dell’uomo, e che il primo è nullo se privo del secondo”.

E poi tutto il resto: l’idea geniale di colorare il cashmere, il recupero e l’ampliamento del borgo di Solomeo, la Scuola dei Mestieri, le regole e le attenzioni nei confronti dei suoi collaboratori, i risultati, i riconoscimenti nazionali e internazionali, uno sguardo costantemente rivolto verso il futuro.

 

Nella mia organizzazione il punto di riferimento è il bene comune, come strumento di guida per il perseguimento di azioni prudenti e coraggiose.

Nella mia impresa ho messo l’uomo al centro di qualsiasi processo produttivo, perché sono convinto che la dignità umana ci sia restituita solo attraverso la riscoperta della coscienza.

Il lavoro eleva la dignità dell’uomo e l’affettività che ne deriva.

Brunello Cucinelli

Brunello Cucinelli ha saputo coniugare antico e moderno, esigenze aziendali e umane. E guarda al futuro con grande ottimismo. Secondo lui, infatti, il nostro Paese sarà teatro di un nuovo Rinascimento, dove innovazione tecnologica e culturale saranno i protagonisti, insieme all’Uomo.

E nasce proprio da questo concetto “Fabbrica contemporanea”, un progetto di 18 mesi, lanciato lo scorso giugno, dal quale dovrebbe scaturire un nuovo modello produttivo, in collaborazione con Università di Perugia, Mit di Boston, IIT di Genova con la collaborazione di Confindustria Umbria, più tre fornitori di tecnologia. Un processo capace di utilizzare le opportunità offerte dalle tecnologie e la digitalizzazione dei processi, ma sempre con l’uomo al centro.

 

E’ arrivato il tuo turno, lasciati ispirare, cogli le opportunità e dai il meglio di te stesso, per te e per la collettività! Con questi presupposti e questa visione non potranno che nascere solo cose belle!

 

 

Per una vita felice ci vogliono tre cose: gentilezza, gentilezza, gentilezza.

Brunello Cucinelli

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